Barbecue in balcone: come e quando è possibile!

La primavera è alle porte, le belle giornate si avvicinano e a quanto pare anche un possibile nuovo lockdown nazionale, o meglio una ‘Super Zona Rossa’.

Chi ha la fortuna di abitare in una villetta o in un appartamento con un bel giardino per poter trascorrere qualche ora all’aperto, si starà già attrezzando per organizzare una grigliata in mancanza delle irrinunciabili “gite fuori porta” della domenica.

E chi vive in condominio?

Sicuramente si starà domandando: posso accendere un barbecue sul balcone?

Può sembrare una questione di scarsa importanza, ma avendo a che fare con diversi condominii, vi assicuro che si tratta di “problemi” all’ordine del giorno per gli amministratori. Diciamo che la risposta al quesito è che dipende da alcuni fattori, tra cui in primis la tolleranza dei vicini, un concetto che di per sé è molto soggettivo.

Sotto il profilo legale dobbiamo considerare prima di tutto il Codice Civile.
L’articolo 844 del Codice si occupa di immissioni e stabilisce che “il proprietario di un fondo non può impedire le immissioni di fumo o di calore, le esalazioni, i rumori, gli scuotimenti e simili propagazioni derivanti dal fondo del vicino, se non superano la normale tollerabilità, avuto anche riguardo alla condizione dei luoghi.”

Come detto, la soglia della “normale tollerabilità” è molto relativa per cui un
giudice chiamato a dirimere una controversia di questo genere valuterà diversi
aspetti, come ad esempio la frequenza delle grigliate e la quantità di fumo prodotta, cercando di trovare un punto di equilibrio tra le parti.

In linea di massima quindi il condomino che saltuariamente accende il proprio barbecue sul terrazzo cercando di limitare le esalazioni di fumo, difficilmente dovrebbe correre il rischio di essere “trascinato” in giudizio dai vicini infastiditi.

Ma.

C’è un ma di sicuro rilievo: il regolamento di condominio.

Il regolamento condominiale potrebbe contenere una clausola che vieta ai
condomini di cucinare alla griglia in condominio o, comunque, in generale, di
produrre fumi.
In questo caso, la norma del regolamento prevale e quindi il condomino dovrà rinunciare alle amate grigliate.

A meno che non voglia tentare di aggirare il divieto, ad esempio, utilizzando uno di quei nuovi barbecue che promettono zero emissioni di fumo, ovviamente a proprio rischio, perché i vicini potrebbero comunque non apprezzare lo sforzo!

L’ultimo aspetto da considerare è questo: è possibile che il vicino di casa chieda di essere risarcito a causa del fumo e degli odori provenienti dal barbecue acceso sul balcone? Come sappiamo, tutto è possibile, ma un conto è chiedere un altro è ottenere.

Sotto questo profilo dobbiamo considerare che la giurisprudenza non ritiene risarcibile il semplice disagio o fastidio legato a una determinata situazione ma richiede la sussistenza di un danno, ossia di una grave lesione di un proprio diritto.

In questo caso, il diritto dei condomini è quello di poter fruire della propria casa e mantenere le proprie abitudini di vita quotidiana, senza limitazioni causate dal comportamento altrui.

A nostro avviso, difficilmente questi diritti possono considerarsi lesi da una grigliata ogni tanto, fatta cercando di limitare al minimo il disagio dei vicini di casa.

Come al solito, in questi casi prevale il buon senso.

Buon appetito a tutti!

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